top of page
DSC05505.jpg

Thailandia 2022

Un Esempio di Calma e Armonia

DSC05012.jpg

Gli odori si sovrastano, le luci di China Town illuminano la giornata che ormai ha già salutato il sole, i tuc-tuc accelerano orgogliosi per far sentire il loro frastuono, la gente che cena per strada con piatti assurdi a miei occhi, sono a Bangkok nella terra del sorriso.
Sono stanco, il Viaggio è stato lungo, ma l entusiasmo di essere arrivati ci spinge ad avventurarci. Andiamo per il quartiere cinese, si mangia bene, almeno così dicono e dopo aver trovato un localino tipico e aver cenato ci imbattiamo in quello che molti di noi volevo provare, gli insetti fritti. Sono lì davanti a noi e dopo aver preso coraggio dai nostri compagni, ci buttiamo e sull onda dell entusiasmo le cavallette e le larve non ci bastano quasi subito e passiamo allo scorpione.
Orgogliosi e anche un po delusi per colpa delle insetti che alla fine risultano insapori se non per la soglia aggiunta al momento, ci dirigiamo verso l hotel. Domani la sveglia è alle 5.30
Sono a Bangkok.

Il pontile è interamente in legno, anche la sua copertura non troppo alta. Ad uno ad uno passiamo dal tornello azionato dal piede scalzo della bigliettaia chiusa dietro alle grate.
Saliamo sul barcone, non è molto stabile ma dobbiamo attraversare il fiume e anche quei pochi minuti aiutano a recuperare le forze di una giornata che era iniziata presto per andare a vedere il treno che passa in mezzo al mercato dove la merce è all altezza giusta per restare sotto il treno e le tende che prima creavano un tunnel adesso si alzano all unisono, lui passa è li a pochi centimetri dal mio viso, un attimo di esitazione, suona la tromba e mentre il treno raggiunge la stazione le coperture si chiudono a cascata dietro di lui.
Da un mercato in strada ci siamo spostati ad uno in acqua, dove i commercianti espongono le loro merci su palafitte e tu contratti prezzi e sorrisi dalla tua barca mentre lo skipper ci tiene vicini al commerciante tenendosi coi piedi ad un paletto.
Rientrati in città ci rifugiamo in un locale per pranzare mentre fuori ha cominciato a piovere. Si ride si scherza in una sala si per molto spartana, nel frattempo è uscito il sole e ci dirigiamo al palazzo reale e subito dopo ad altri due templi.
Il barcone arriva al molo, entriamo all ultimo tempio, giriamo per i vari giardini, ci arrampichiamo per i gradoni e scopriamo ragazze che nei vari angoli scattano foto, la luce del tardo pomeriggio fa risaltare i loro lineamenti e i loro sorrisi.

l treno sfreccia sui binari e dentro le nostre cuccette si balla, dal finestrino si vedono sfrecciare le poche luci che ci sono.
Alle 9 siamo arrivati a Chiang Mai. L'afa è molto meno ma il caldo non ci lascia.
Visitiamo alcuni templi, siamo turisti in mezzo ai fedeli che pregano, nell'aria c'è religiosità rotta solo dalle risate dei turisti.
L'ultimo è il tempio d'argento, le donne qui non possono entrare, molto particolare elaborato ma piccolo per fortuna, la stanchezza della notte in treno e del caldo ci fa pesanti.
Torniamo verso l'hotel mentre sale la curiosità del corso di cucina thailandesi che stasera ci aspetta.

La timidezza la frena, la curiosità gli fa alzare lo sguardo ed eccola li nel mio obiettivo con tutta la sua tenerezza.
Siamo appena arrivati al villaggio dopo un ora e mezzo di trekking nella foresta, stanchi per il caldo e l afa, il bagno sotto una cascata non è bastato per ridurre la calura.
La giornata era iniziata con la visita del White Temple e Blue Temple, moderni e molto scenici e dopo un pranzo veloce ci siamo diretti sulle montagne per dormire una notte in un villaggio.
La casa è una palafitta, la doccia non è altro che un tubo in un bagno fuori dalla casa, il fuoco per cucinare si fa dentro le quattro muro. Mangiamo in terrazza, su un tappeto dove distribuiamo i piatti che ci portano i padroni di casa, la loro bimba li aiuta, non avrà più di 4 anni.
Sono le 8 di sera, è già buio da almeno 2 ore, i bimbi devono andare a letto, per non disturbare anche noi andiamo nella nostra camerata, stanotte dormiremo tutti insieme su un materassino poggiato sul pavimento in bambù. Gli ho occhi si fanno pesanti mentre fuori nella foresta inizia la vita notturna.

Mi osserva con i suoi grandi occhi.
Lo sguardo è profondo, sarebbe bello capire cosa pensa mentre mi osserva.
Lui è un elefante di 51 anni, che vive in un rifugio, ci accoglie con la sua compagna Mary e ci accompagnano a pranzare su una palafitta, molto più piccola di quella dove al mattino presto abbiamo lasciato e ci ha accolto in casa sua, lei mi ritorna in mente subito con le sue rughe, sono segno degli anni passati sulle montagne, ma sempre col sorriso sul volto.
Il pomeriggio lo passiamo insieme ai due padroni di "casa" a quattro zampe che si fanno abbracciare e lavare nel fiume.
Verso le 5 partiamo, domani ennesima sveglia presto per un transfer verso sud.

 

La nostra guida sorride mentre scherziamo con le nostre biciclette, ironizzando di essere grandi ciclisti del passato. Stiamo visitando il sito archeologico di sukhothai, lo facciamo spostandoci pedalando tra i canali. Per un paio d'ore torniamo bambini, felici di rivedere il sole dopo una giornata passata in transfer sotto l acqua con la visita a due templi resi tristi per la pioggia.
Il sole sta calando sulle rovine dove nei secoli hanno visto intingersi di sangue le sue terre per conquistare le reliquie di Budda, gli aironi si radunano in un canale e si preparano per la notte, mentre noi salutiamo il sole calante pedalando verso l uscita del parco.

Gli odori ci avvolgono, c'è chi compra la cena appena cotta nelle bancarelle e chi semplicemente un po di frutta per placare la sete.
Siamo al mercato di Ayutthaya, siamo appena usciti dalla città storica, i segni del tempo sono evidenti ma il fascino non manca.
Rilassa passeggiare tra queste rovine, con prati curati e incrociare persone provenienti dai vari angoli del mondo con la stessa voglia di sorridere e farsi una foto insieme.
La mattinata era iniziata con la visita del tempio di Lopburi, famoso per le sue scimmie che vivono nei dintorni. Purtroppo l alta umidità amplifica gli odori e non sono gradevoli, le rovine sono in piena città, si vedono case con le griglie sui balconi, appartamenti abbandonati con le scimmie che si arrampicano sui pluviali per raggiungerli, lo lasciamo velocemente e ripartiamo.

Il sentiero si arrampica sempre di più dopo che passo la quarta cascata, la foresta protegge dal caldo ma la fatica si fa sentire mentre scalo i gradoni, i bimbi si divertono a farli di corsa e le mamme si arrabbiano, si sente costantemente il rumore dell'acqua fino alla settima ed ultima cascata.
Chi è in cima scatta foto orgoglioso di aver conquistato la vetta, una famiglia thailandese presa dall entusiasmo vuole farsi una foto con me.
Anch'io mi faccio trascinare ed entro in acqua a fare foto, come nelle cascate precedenti i pesci mi assalgono appena entro, è una sensazione strana, ogni tanto qualche ragazza tira un urlo di spavento per colpa loro.
Resto poco, voglio godermi l acqua della cascata più bella, la seconda a valle, mentre torno giù il cielo comincia a tuonare. Arrivato a valle mi tuffo nell acqua verde, è un toccasana.
Ci posso restare poco dobbiamo prendere il secondo treno notturno, partirà presto, mi devo sbrigare.
Saluto le montagne e viaggio verso il mare.

DSC05608.jpg
DSC05626.jpg

L aliscafo accelera, si sentono le turbine che aumentano di giri, siamo in mare aperto e le onde ci fanno saltare. Stiamo salutando Koh Tao.
Abbiamo trascorso due giorni sull isola, godendoci il latte di cocco in riva al mare, siamo scappati da un monsone che in pochi minuti ha ridisegnato la spiaggia, abbiamo ballato fino a tardi insieme agli inglesi, esplorato i fondali marini con rispetto e stupore, accompagnando due tartarughe marine alla ricerca di cibo.
Abbiamo alle spalle le risaie, le città e templi, stiamo conscendo un'altra Thailandia, che sicuramente nei prossimi giorni ci stupirà ancora di più.

Si comincia a intravedere il cielo tra le chiome delle piante, siamo quasi arrivati in cima mentre si sentono gli uccelli cantare appena svegliati.
La nostra sveglia era suonata alle 5, orario difficile da affrontare visto che avevamo fatto tardi la sera prima, tutta colpa del plancton che diventava blu quando le onde si infrangevano sulla riva, per noi era una novità e abbiamo giocato con l acqua come i bambini fanno normalmente in estate.
Vediamo il view Point, ci sono gli ultimi gradoni da fare dopo 30 minuti di scalinata ed eccola li la vista mozzafiato che ci ha fatto penare per raggiungerla, è stupenda! Peccato che non vediamo l alba perché è nuvoloso. Siamo a Mu Ko ang thong National Park, dopo le foto di rito torniamo a valle, la nostra discesa è accompagnata dalle scimmie, che nel frattempo si sono svegliate.
Il secondo giorno sull'isola di Ko Pha-ngan inizia riportandoci adolescenti, infatti siamo su due ruote e stiamo girando l isola per scoprire le spiagge migliori e fare qualche acquisto.
Fa caldo, ma il vento in motorino ti fa respirare. Dobbiamo stare attenti negli incroci, la guida a sinistra è un strascico dell influenza inglese del XIX secolo, ogni tanto sbaglio carreggiata ma

DSC05925.jpg

Sono le ultime ore a Bangkok, ne approfittiamo per visitare il mercato e fare gli ultimi acquisti, tra le bancarelle, a volte non gira un filo d'aria, bisogna contrattare sempre e si arriva anche alla metà del prezzo iniziale. Gli odori dei ristoranti e delle bancarelle del cibo che lavorano interrottamente, ti avvolgono di improvviso.
Verso il primo pomeriggio ci spostiamo verso il Budda Gigante, alto 57 metri, è davvero immenso guardarlo dal basso. La stanchezza comincia a farsi sentire, la nottata in giro per i locali del centro è stata impegnativa. Abbiamo ballato fino alle 5 del mattino, con persone di ogni nazionalità e di ogni sesso, l abbiamo fatto clandestinamente dopo l arrivo della polizia e bevendo gin tonic da secchielli che da bambino usavo in spiaggia per fare i castelli. All interno dei locali c'era chi beveva, chi ballava, chi si amava, chi si sballava usando palloncini e chi stava male. Tutto succedeva in poco spazio, i corpi sudati si toccavano tra loro mentre si muovevano a ritmo di musica, nell aria si sentiva la voglia di trasgredire, era tutto molto coinvolgente.
Stiamo tornando a casa, il nostro viaggio è finito, l amarezza del ritorno è smorzata dalla voglia di rivedere chi ci sta vicino, ma la mente sogna il prossimo viaggio.

bottom of page