
Dove ho capito che il sorriso è una forza che resiste anche di fronte alle difficoltà.
MoZAMBICO 2018

Una bella giornata iniziata con un viaggio su un imbarcazione tipica per una piccola isola a qualche km da Ilha, dove abbiamo fatto il bagno in un acqua cristallina e pranzato con aragoste al lime... Il rientro è stato difficile, forte vento con onde che facevano ballare la barca in modi a volte preoccupanti... Ma per fortuna la compagnia pazza di 4 portoghesi ci ha fatto sorridere anche durante l attraversata... Serata finita sul molo a bere birra tipica e guardare il sole che ci saluta con un fantastico tramonto
Giornata all esplorazione di pemba, tra i pescatori di molluschi e di pesce nella bassa marea per poi andare al mercato centrale e perdersi nei vicoli tra profumi e immagini uniche terminiamo la giornata con un bagno al tramonto. Domani direzione ibo!


Dopo aver perso il chapa da pemba, siamo riusciti a condividere un taxi con una coppia di francesi, dopo tre ore di taxi con una berlina che continuava a toccare il fondo in modo preoccupante arriviamo al molo, saliamo su una barca tipica del posto con a bordo una moto, lamiere zincate usate per i tetti e due donne una con un bimbo nemmeno di un anno, e un ragazzo che cerca di guadagnarsi qualche soldo offrendosi come facchino.
A circa un chilometro dalla costa di ibo il motore ci abbandona e la barca è alla deriva, ci incrocia una barca in vetroresina che stava andando nel senso opposto, ma ci carica e ci porta a riva, eravamo in 24 su una barca da 10-12 posti. Arrivati a ibo rimaniamo colpiti dagli edifici coloniali ormai in decadenza, cerchiamo un posto per dormire e lo troviamo in una piccola struttura che ha disposizione poche casa tipiche col tetto in paia.
Nel pomeriggio andiamo alla scoperta dell isola e rianimazione stupefatti dalla voglia di far parte dei ragazzi nelle foto e dal tramonto con il sole che scende illuminando i pescatori di polipi che a riva lavano il pescato per poi rivenderlo.
Questa vista vale un intero viaggio...


Quirimba, un isola dove i bimbi ti ricordano chi eri...
Sveglia alle 4.15 per prendere "il barco pubblico" che parte alle 5. Ci alziamo, la paura di perdere il trasporto ci fa fare tutto molto in fretta. Usciamo dal Bungalow ed è ancora buio, quando arriviamo al porto siamo i primi, c'è solo una guardia che ci conferma l orario della partenza. Mentre l alba ci saluta cominciano ad arrivare gli altri passeggeri.
Alle 6 finalmente cominciano a dare i ticket per salire e devi lasciare anche il nominativo ad un marinaio. Dopo circa mezz'ora inizia l appello sul molo ed uno ad uno di sale in barca. Ci avviamo verso il continente, costeggiamo le mangrovie delle quali si vede solo la fitta chioma verde che solo ieri le guardavamo dal basso verso l alto. Arrivati sulla terra ferma partiamo col chapa, direzione Nampula. Nelle successive 10 ore viaggiamo insieme a due parabrezza nel cassone di un pick up, compriamo le banane dai ragazzini che ci accolgono ogni volta che ci fermiamo per far salire o scendere qualcuno.
Il sole tramonta e anche oggi ci stupisce dei suoi colori nonostante siamo ancora in viaggio. Siamo stanchi, finalmente alle 6.30 di sera arriviamo all'ostello e ci possiamo riposare in attesa della prossima sveglia mattutina.


Siamo ripartiti ma le numerose soste a volta inspiegabili, ci tengono lontani dalla nostra meta. Quando il caldo si fa importante, durante le soste la gente scende e il macchinista suona la tromba per avvisare la partenza, spesso c'è chi risale in tempo ma c'è anche chi non c'è la fa e rimane a terra.
L arrivo doveva essere per le 17.30 ma ormai sono 19 e siamo un altra volta fermi per attendere il passaggio di un convoglio merci ma non arriva, per fortuna la tecnologia ci aiuta e spezziamo il tempo guardando un film.
Sono le 21.30 dopo 18 ore dalla sveglia arriviamo a Cuamba, siamo stanchi, sporchi e affamati, come usciamo dalla stazione c'è chi ci vuole caricare sulla moto per portarci dove vogliamo, c'è chi vende da bere e le "Mamy" sdraiate a terra su dei teli vendono il cibo, dal pollo fritto al riso alla polenta di manioca.
Siamo affamati scegliamo una Mamy e ci sediamo su un telo che ci porge, mangiamo polenta e pollo, questo ultimo ha un sughetto stupendo. C'è chi ci guarda stupefatti, siamo gli unici bianchi e stiamo mangiando con le mani ai bordi di una strada sterrata, come molti di loro. Soddisfatti andiamo alla pensione vicina alla stazione accompagnati da una guardia che ci aiuta a trovarla.
La pensione è semplice, il letto è mezzo sfondato e il bagno è basilare, ma siamo stanchi e va benissimo, vogliamo solo una doccia e dormire qualche ora perché domani si torna a Nampula e la sveglia è alle 4.15
Piove, è la prima pioggia che incrociano dopo 9 notti in Mozambico.
Piove ma dal treno fermo sul ponte vediamo le donne e gli uomini che stanno lavando i vestiti al fiume, c'è chi è seminudo e chi se ne infischia della pioggia che sta scendendo.
Siamo partiti verso le 5 del mattino dopo aver preso il biglietto un ora prima in stazione, quando arriviamo sono già tutti in coda per entrare sulla banchina, ci sono uomini, donne e bambini di qualsiasi età. Sono circa 350 Km, belli da vedere perché l unica linea ferroviaria aperta al pubblico nel nord è famosa per l affollamento che crea il treno ad ogni sua fermata, con la gente sul treno che acquista dalle cipolle alle galline, passando per i sacchetti di plastica fino al pollo e pesce già cotti.
Siamo in viaggio con l aspettativa di vedere questo bellissimo commercio legato al treno con paesaggi che dovrebbero cambiare man mano che ci spostiamo da Nampula.
Purtroppo siamo fermi sul ponte mentre vediamo scendere la pioggia e la "Mamy" che sbatte i vestiti sulle roccia del fiume, siamo fermi per l ennesima volta. Abbiamo assistito ad un commercio che noi non conosciamo più, qui si compra sporgendosi dal finestrino il più possibile perché i binari sono su un rialzo di un metro e raccogliere la merce che si vuole comprare è difficile a volte. Abbiamo assistito alle discussione animate che nascono in Africa tra persone che nemmeno si conoscono, qui la gente parla quando sta in gruppo, non legge i giornali o Facebook, scherzano, parlano di politica e si mangia. Durante i viaggi lunghi si continua a mangiare frutta, pollo fritto ma anche molti biscotti commerciali.


